10 e lode per TEN Group: Una sessione di domande e risposte di qualità con il gruppo australiano The Energy Network (TEN Group)

Di recente Polywater ha incontrato il suo partner australiano, TEN Group, per parlare di cosa sta succedendo nel mondo dell'installazione di cavi sotterranei. Sono stati toccati molti argomenti, dalle pratiche di tiraggio dei cavi (in Australia si usa il termine "trasporto di cavi"), ai tipi di argani da utilizzare e allo strumento di pianificazione dell'installazione dei cavi per eccellenza, il software Pull-Planner™ di Polywater®. Dalla conversazione è emerso che per avere successo nelle attuali installazioni di cavi sotterranei è necessario applicare la scienza a un processo tradizionalmente non scientifico.

Di seguito è riportata la trascrizione della conversazione tra Charles (Charlie) Cole, vicepresidente della divisione globale di Polywater; James Brown, direttore generale vendite e marketing di TEN, e Kevin Harrold, responsabile marketing di TEN. La conversazione è stata moderata da Nikolas Kouzes, direttore creativo di Polywater.

Due uomini sono seduti a un tavolo con una parete blu alle loro spalle con la scritta "Il nostro successo dipende dal successo dei nostri clienti". L'uomo a sinistra, con i capelli e la barba biondi, indossa una camicia verde. L'uomo a destra, con i capelli grigi, la barba grigio/bianca e gli occhiali, indossa una camicia bianca con il logo di "Ten Group" sul lato sinistro del petto.
Raccontaci come TEN Group collabora con i clienti per soddisfare le loro esigenze in materia di installazione dei cavi.

Kevin Harrold:
L’ideale sarebbe che i clienti ci contattassero sin dall’inizio, quando si sviluppa l’idea del progetto, prima della fase contrattuale.

James Brown:
Sì, per noi è davvero importante essere coinvolti nella fase iniziale del progetto, perché possiamo offrire un vantaggio concreto nel modo in cui viene svolto il lavoro. Se si tratta di un progetto completamente nuovo e abbiamo la possibilità di parlare con gli ingegneri elettrici quando progettano e sviluppano i percorsi dei condotti, allora possiamo inserirli nel software Pull-Planner di Polywater. Questo ci dà un’enorme opportunità di massimizzare le distanze di installazione dei cavi tramite i calcoli che consentono di ridurre le tensioni dei cavi e i carichi sulle pareti laterali. C’è anche l’aspetto delle specifiche del prodotto, che partono dal cliente e arrivano fino alla ditta che esegue il lavoro, ad esempio l’analisi e l’identificazione dei lubrificanti giusti e le valutazioni per massimizzare le loro possibilità di successo. Consentendoci di offrire un pacchetto completo di soluzioni, si aggiunge valore.

Kevin:
Sì, questo si riflette anche sugli altri prodotti che offriamo, in termini di attrezzature, di cui potrebbero aver bisogno per completare un progetto con successo dall’inizio alla fine.

James:
Non sempre abbiamo l’opportunità di essere presenti dall’inizio di un progetto, perché a volte entriamo e lavoriamo con l’appaltatore nella fase conclusiva. Ma lavoriamo anche a stretto contatto con loro con il Pull-Planner per comprendere le forze e le tensioni di tiraggio e il carico laterale. E questa è una cosa importante. Penso che stiamo applicando la scienza a ciò che tradizionalmente può essere piuttosto antiscientifico dal punto di vista del tiraggio dei cavi.

Quali sono le sfide più comuni che vi trovate ad affrontare oggigiorno in termini di supporto alle esigenze di installazione dei cavi dei vostri clienti?

James:
Una delle sfide più frequenti riguarda la forza lavoro. Al giorno d’oggi è difficile trovare manodopera. Quindi ci sono molte persone che potremmo definire “relativamente inesperte” che stanno entrando nel settore. Qui noi vediamo l’opportunità di lavorare come educatori per coloro che forse non hanno visto la quantità e la varietà delle installazioni di cavi che proponiamo. Si tratta di condividere tutta questa conoscenza e comprensione sul tiraggio dei cavi, aspetti come il coefficiente di attrito, i carichi e le tensioni laterali, gli impatti della trazione inversa, gli impatti dell’aggiunta di uno spintore nella parte anteriore di una trazione, la comprensione dei punti di lubrificazione e la capacità di lubrificare prima di inserire il cavo. Si tratta di argomenti che tradizionalmente non vengono trattati nei programmi di formazione a cui partecipano.

Kevin:
Aggiungerei anche che ci sono molti nuovi ingegneri alle prime armi che non hanno una grande esperienza nell’installazione di cavi. Anche condividere con loro la parte formativa è un’opportunità da cogliere.

Charlie Cole:
Sono d’accordo. Offriamo un valore straordinario grazie alla nostra capacità di colmare il divario di conoscenze tra i programmi di formazione tradizionali e le conoscenze specialistiche che accompagnano l’installazione di cavi, per ingegneri, appaltatori e installatori.

Un’altra opportunità formativa riguarda gli impianti sotterranei a media e alta tensione. Da una prospettiva globale, si registra un aumento di queste tipologie di installazioni. Ciò ha portato installatori che hanno esperienza con impianti a bassa tensione a occuparsi di progetti più grandi e di applicazioni a media e alta tensione, che sono un altro paio di maniche. I cavi e le distanze per installarli sono molto più grandi e pesanti. Per questo è importante che collaboriamo con loro, per comprendere le differenze e cosa ciò significhi in termini di attrezzature di cui potrebbero aver bisogno o che potrebbero dover acquistare per svolgere il lavoro.

Kevin:
Se parliamo delle dimensioni delle nuove tipologie di cavi per media e alta tensione, dobbiamo tenere conto che anche la guaina del cavo è diversa. Questo è un fattore importante per comprendere il coefficiente di attrito. Potrebbero esserci nuove composizioni da tenere presente.

Charlie:
E altri fattori che devono essere considerati. I produttori infatti cambiano la composizione chimica dei loro cavi, specialmente quando si tratta di corrente continua ad alta tensione o di impianti speciali come le centrali eoliche e solari offshore. Ecco perché forniamo consulenza e consigli sul coefficiente di attrito. È il settore in cui operiamo.

James:
Sì, sicuramente vengono tirati cavi più nuovi e più grandi. E c’è una mentalità obsoleta su come procedere per fare il lavoro. Non sono abituati ad avere lubrificanti altamente specifici e testati, né a comprendere quale impatto ciò possa avere sul lavoro.

Quindi, dal punto di vista progettuale, pianificano di tirare 250 metri (circa 820,21 piedi) di cavo, quindi fermarsi, creare una scatola di giunzione e ricominciare per un altro tratto di 250 metri.

Una delle cose che ci piacciono e su cui insistiamo durante la fase di progettazione è massimizzare la lunghezza del tiraggio. Quando definiamo l’entità di un progetto, ci poniamo domande del tipo “qual è la lunghezza totale effettiva del tiraggio” e “qual è il numero totale di scatole di giunzione”. Possiamo aiutare a realizzare un tiraggio di 1.000 metri, eliminando la necessità di ulteriori giunzioni e scatole di giunzione. Eliminando una o due scatole di giunzione da un progetto, si ha un risparmio sui costi piuttosto significativo. Inoltre, dal punto di vista dell’affidabilità, si elimina un potenziale punto di guasto.

State notando se molti clienti stanno passando dall’installazione di cavi aerei a quella di cavi interrati?

James:
Ci sono alcune statistiche che risalgono a qualche anno fa: circa il 40-50% delle nuove installazioni andava sottoterra. È tradizionalmente molto di più di quanto pensavamo che avremmo visto. Sono in corso grandi progetti sotterranei. In gran parte ciò è dovuto all’impatto dell’ambiente e del clima in tutta la regione settentrionale dell’Australia. Abbiamo problemi con i cicloni, proprio come negli Stati Uniti ci sono problemi con gli uragani. Ovviamente, in questo tipo di eventi meteorologici le reti aeree esposte sono a rischio. Direi che negli ultimi 15-20 anni abbiamo assistito a un passaggio alle installazioni interrate. Di sicuro sta accadendo nelle aree urbane, con tutti i nuovi sviluppi residenziali con impianti interrati. In genere, questo aspetto è gestito dal costruttore, quindi scegliere l’interramento è in parte per una questione di estetica, ma principalmente per l’affidabilità.

Contenuti connessi: La spinta e la trazione nell’interramento dei servizi di pubblica utilità

Charlie:
I cavi vengono installati in una trincea aperta o in un condotto?

Kevin:
In un condotto. I condotti verranno tutti installati come parte delle carreggiate che li attraversano. Verrà costruita l’intera rete.

Uno dei principali motori dell’espansione della rete è stato lo sviluppo residenziale. Gran parte di ciò è interrato, ormai è quasi scontato. Non esiste una regola fissa per l’interramento, e si continuano a costruire linee elettriche aeree nelle aree industriali, perché è ancora un’opzione economicamente conveniente.

James:
Nei prossimi 10-15 anni si prevede di ampliare la rete con grandi interconnettori in tutta l’Australia.

Si tratta di costruire circa 10.000 chilometri (6.214 miglia) di nuove linee di trasmissione. Questi sono i grandi cavi che vanno sottoterra. Con i cavi più grandi e pesanti, la necessità di parlare di lubrificante e di garantire che siamo in grado di installare in sicurezza è ancora più importante. Infatti vediamo e quotiamo molti più progetti di trasmissione sotterranea.

Raccontaci del tipo di supporto che TEN Group fornisce ai clienti che desiderano o che stanno per effettuare la transizione dalla trasmissione con cavi aerei a quella con cavi interrati.

James:
All’inizio di qualsiasi progetto, che si tratti di un grande progetto di trasmissione o di distribuzione, è fondamentale comprendere i requisiti del lavoro. Fattori come il tipo di cavo, i materiali della guaina, la lunghezza dei tratti, il numero di condotti e la presenza di terreni o accessi difficili. Grazie a tutte queste informazioni possiamo parlare in modo approfondito di come srotolare il cavo dal rullo al condotto. Oppure di quello che pensano delle tensioni di tiraggio e a come intendono lubrificare.

Ci piace pensarci come partner del progetto. Vogliamo offrire supporto e consulenza, mettendo a disposizione le nostre conoscenze e la nostra esperienza. Possiamo apportare un grande valore aggiunto alla conversazione, sia per quanto riguarda le attrezzature pesanti come rulli, argani e supporti, sia per quanto riguarda i lubrificanti. C’è anche un aspetto ingegneristico che riguarda la capacità di fornire il coefficiente di attrito basato su dati di cantiere e di trasmetterlo agli ingegneri responsabili dell’affidabilità in merito al modo in cui è stato installato il cavo.

Kevin:
Già, ben detto. Ci piace davvero pensare a questo processo come a una partnership. Aggiungerei anche che, man mano che le attrezzature si evolvono e cambiano, siamo in grado di assistere e consigliare i nostri clienti sulle novità in arrivo e su come possono migliorare la loro operatività. Insomma, ci prendiamo davvero cura di loro.

James:
Un esempio è l’introduzione sul mercato di un numero maggiore di verricelli elettrici. Siamo passati dai verricelli idraulici di tipo agricolo che non offrono un grande controllo sulle tensioni di tiraggio, a lavorare con verricelli elettrici dove siamo in grado di controllare con precisione la tensione e la velocità, con un controllo molto più approfondito sul tiraggio del cavo.

Come fai a guidare i clienti nella scelta del verricello più adatto al lavoro che devono svolgere?

Kevin:
Innanzitutto dobbiamo capire alcune cose: il luogo dell’intervento, la lunghezza del tiraggio, il tipo, le dimensioni e il peso del cavo, il materiale della guaina del cavo, cosa stanno tirando e quali sono le tensioni. A quel punto potremo consigliarli sulla scelta del verricello. In genere, le opzioni sono molteplici, quindi comprendere meglio cosa stanno cercando di fare ci aiuta a guidarli.

James:
È abbastanza comune che un cliente guardi le dimensioni e il peso del rullo. Diciamo che sono quattro o cinque tonnellate. Poi ci chiedono un supporto per rulli da sei tonnellate e un argano da sei tonnellate. Sappiamo che solo molto raramente ci sarà bisogno di un verricello da sei tonnellate. Ci sono molti cavi sui quali non potresti esercitare quella forza. Quindi, iniziamo a porci una serie di domande. Il lavoro potrebbe essere grosso, ma non è detto che debba esserlo anche il verricello.

Per guidarli a scegliere il verricello più adatto al lavoro, esaminiamo il processo di definizione del percorso del cavo e utilizziamo Pull-Planner per effettuare i calcoli. In genere, scopriamo che lavorano con specifiche per il coefficiente di attrito (COF) ormai vecchie. Potrebbe essere richiesto un COF pari a 0,3, 0,4 o 0,5. Ora, sappiamo che con il cavo e la configurazione del condotto solitamente usati in Australia, potremmo arrivare a un COF pari a 0,09 o 0,1. Quindi, con Pull-Planner, possiamo stimare la forza di tiraggio da un valore che normalmente potrebbe sembrare di 2,5 tonnellate a meno di una tonnellata. Questo ci porta da un argano di grandi dimensioni, che potrebbe costare di più a noleggio o acquistandolo, a qualcosa di molto più piccolo.

Oltre al COF, l’altro fattore che influenza il processo di selezione è il ciclo di lavoro. Non è solo il tonnellaggio di un verricello a essere importante, dobbiamo anche capire quanto intensamente quel verricello deve lavorare. Se il cliente sta realizzando una serie completa di condotti e prevede di tirare cavi per tutto il giorno, avrà bisogno di un argano che possa tenere il ritmo. In questo caso potremmo specificare un modello un po’ più grande oppure optare per una ruota motrice, anziché un verricello. Se si tratta di brevi tratti, ad esempio di lavori a bassa tensione in complessi residenziali, un verricello sarebbe una buona soluzione.

La scelta dell’argano è un processo piuttosto lungo. Conoscere il tipo di lavoro, l’ambiente del tiraggio, i materiali dei cavi e le condizioni è fondamentale per fornire la soluzione migliore. Indubbiamente, l’obiettivo di tutti è portare a termine un’installazione dei cavi che sia ben fatta. Oltre alla scelta dell’attrezzatura, ci sono altre misure che si possono adottare per ottimizzare il tiraggio?

James:
Tutti vogliamo che l’installazione dei cavi sia un successo. Per avere un risultato ottimale, dobbiamo comprendere il progetto, quali sono le forze di trazione e il COF. Ci sono diversi aspetti che vogliamo analizzare e discutere per garantire il successo alla ditta installatrice.

Per prima cosa bisogna verificare il condotto, prima di tirare il cavo. Spesso i condotti vengono installati molte settimane o addirittura mesi prima che vengano tirati i cavi. È probabile che ci finiscano dentro infiltrazioni d’acqua, sabbia, sporcizia, sassi e detriti. Quindi, questo è un esercizio di vera e propria pulizia del condotto. Viene fatta utilizzando un mandrino o una spatola tipo tergicristallo. In questo modo vengono evidenziate anche eventuali aree problematiche. È un passaggio di prova prima di far passare il cavo.

Se sappiamo dove si trovano i punti difficili del tiraggio, possiamo garantire un funzionamento uniforme del verricello. L’ultima cosa che vogliamo è fermare il tiraggio. Quindi, dovremmo avere a che fare con un carico statico che può essere problematico. C’è una certa quantità di inerzia quando tiriamo il cavo, il che è positivo per il cavo e per il verricello. Non appena ci fermiamo, ci troviamo un carico importante da superare. Per rimetterlo in movimento dovremmo applicare più forza al cavo. E anche questa è una cosa che vogliamo evitare a tutti i costi.

Infine, per le trazioni più lunghe o in presenza di molte curve, vogliamo lubrificare prima di introdurre il cavo. Di certo lubrificare il cavo mentre entra nel condotto funziona bene. I lubrificanti hanno un’elevata capacità di aderenza che penetra in profondità nel condotto, ma se c’è qualcosa che possiamo mettere davanti al cavo per prelubrificare adeguatamente quelle curve, il farlo ci aiuterà a evitare di dover intervenire sui punti di rilubrificazione, in cui applichiamo più lubrificante durante il tiraggio. Per farlo si possono utilizzare le confezioni di lubrificante da posizionare davanti al cavo oppure una spatola per lubrificante e introducendo una buona quantità di lubrificante. Set di prelubrificazione che garantiscono il successo.

Spiegaci perché è importante non interrompere mai il tiraggio del cavo.

James:
È uno stress eccessivo per il cavo, il sistema di condotti e l’attrezzatura che, in ultima analisi, vogliamo evitare, e il modo migliore per farlo è tenere il cavo in movimento. Ci sono alcuni argani in cui il carico statico può essere ancora più problematico e produrre un’amplificazione di tale effetto. Ad esempio, supponiamo di stare eseguendo un solo tiraggio relativamente breve utilizzando un verricello. Di solito è presente una corda a doppia treccia con un allungamento fino al 20%. Quando interrompi la trazione e provi a ripartire, devi superare il peso del cavo per farlo muovere di nuovo. Questo è il carico statico, e per metterlo in movimento è necessaria una grande spinta di tensione. Hai anche un carico che aumenta l’allungamento fino al 20%. Si finisce per ottenere un effetto fionda. Quindi si sottopone il cavo a una sollecitazione difficile da misurare.

In che modo una stretta collaborazione tra i team di ingegneria e di installazione può evitare difficoltà una volta giunti in cantiere?

Charlie:
Nella maggior parte dei casi, le persone che installano il condotto sono diverse da quelle che tirano i cavi. Per chi installa il cavo, il condotto può riservare molte sorprese. È fondamentale capire come sono stati installati i condotti, per capire come ciò potrebbe influire sul tiraggio del cavo.

In Australia, ad esempio, hanno installato il condotto in una trincea aperta e poi l’hanno riempita con tonnellate di sabbia e roccia. Il peso di tutto quel materiale di riempimento ovalizzava il condotto e influiva sulle forze di trazione che si verificavano durante l’installazione dei cavi. È il genere di problema che non si vorrebbe proprio incontrare il giorno del tiraggio. Il processo coinvolge molte persone: dalla progettazione all’installazione dei condotti, all’installazione dei cavi fino alla sigillatura dei condotti. La comunicazione è fondamentale.

James:
La comunicazione tra gli ingegneri e le squadre di installazione è un aspetto fondamentale. Il project manager è coinvolto per tutta la durata del processo. Collabora con gli ingegneri e trasmette le informazioni all’impresa costruttrice. Spesso possiamo fungere da condotto (gioco di parole voluto) per metterli in collegamento, dato che siamo presenti per tutto il processo e abbiamo la possibilità di dialogare. Gli ingegneri, sia a livello teorico che di progettazione, non sono pienamente consapevoli di alcune delle sfide che possono presentarsi in loco. Allo stesso modo, le squadre di installazione sul campo non hanno necessariamente la consapevolezza del motivo per cui una cosa vada fatta mantenendo una prospettiva ingegneristica. C’è del lavoro da fare per comunicare con entrambe le parti. Imparare a conoscere il lavoro degli altri e l’intero processo di installazione dei cavi porta benefici a tutti.

Kevin:
Penso che gli ingegneri abbiano una buona comprensione tecnica, di cosa accadrà e di come verrà tirato il cavo. Ma a seconda di come sono stati installati i condotti, non sempre seguono il percorso indicato sulla mappa. Potrebbe indicare una curva a 45 gradi, che però in realtà potrebbe essere maggiore, oppure il raggio potrebbe non essere adeguato.

Charlie:
Ecco perché è importante che chi installa il condotto parli con chi installa il cavo.

James:
Sì, è la triade composta da ingegneri, impresa costruttrice e installatori di cavi. Sono tutte figure diverse, con personalità e interessi diversi. Garantire il corretto funzionamento della comunicazione è ciò che consente di ottenere grandi risultati.

Ha senso. Tutto torna alla comunicazione, giusto? Una comunicazione al 100% è fondamentale.

James:
Già, sembra facile, vero?

Si installano molti più cavi di lunga distanza. Qual è il vantaggio nel tirare un tratto continuo più lungo di cavo in una sola volta?

Charlie:
La velocità. Puoi completare l’installazione più velocemente. Se si tirano 1.000 metri invece di quattro tratti da 250 metri, si deve spostare l’attrezzatura necessaria da un punto di accesso per il tiraggio a un altro. Mentre in un tiraggio continuo di 1.000 metri, si tira velocemente e di conseguenza si possono installare più cavi nella stessa quantità di tempo.

Kevin:
Inoltre, il costo delle scatole di giunzione e delle giunzioni supplementari è impressionante. C’è anche del lavoro extra da fare. Quindi, come ha detto Charlie, se si tratta di sezioni da 250 metri, si devono unire quattro sezioni da 250 metri. Sono un sacco di soldi! Se riesci a eliminarle, risparmi tutti quei soldi.

James:
Oltre a ad aumentare l’efficienza evitando di spostare le attrezzature e a un notevole risparmio di tempo e denaro, un tiraggio più lungo comporta anche un vantaggio in termini di sicurezza. Il tiraggio più sicuro si ha quando si riescono a fare più cose possibili in una mandata sola. Quando si spostano grandi contenitori di cavi, argani e altre cose del genere, si introducono solo altri rischi. Abbiamo visto spesso che le sezioni di cavi più corte sono il retaggio di specifiche del passato. Forse era quello lo standard. Ora, con il supporto dei dati, usando il Pull-Planner siamo in grado di dimostrare che possiamo coprire tratti più lunghi, in sicurezza, con le tensioni corrette.

Collaborare con l’ingegnere nelle fasi iniziali del processo per rimuovere potenzialmente i giunti (magari si tratta solo di rimuoverne uno su due durante un’operazione di tiraggio o di eliminare la necessità di un punto di rilubrificazione) può avere un impatto enorme su un progetto. Si tratta di tempo e denaro investiti in un progetto di costruzione. Il cliente può così risparmiare sui costi e la ditta che esegue il lavoro può svolgerlo nel modo più rapido e sicuro possibile. La strada da seguire è quella di coprire un tratto continuo che sia il più lungo possibile.

Pensi che sia un concetto condiviso che si dovrebbero eseguire tiraggi che coprano una distanza più lunga possibile? C’è una percezione del rischio quando si tira la massima distanza possibile?

Kevin:
Penso che molti non ne siano consapevoli o non siano formati.

Charlie:
Ci sono squadre che installano linee a bassa tensione su brevi tratti e potrebbero realizzare tratti più lunghi. Sono molto scettici sul fatto che sia possibile tirare 1.000 metri senza superare le tensioni o le pressioni laterali. È questione di formazione e il Gruppo TEN la porta avanti molto, molto bene. Io penso in termini di mettere insieme tutti i pezzi, comunicare e poi mettere in pratica.

James:
È una delle nostre attività preferite: vedere fin dove riusciamo a tirare il cavo. Quando si parla di un tratto di 1.000 metri e l’intenzione è di coprirlo in quattro sezioni da 250 metri, è il momento del nostro colpo di scena. Li guidiamo nell’utilizzo di Pull-Planner e mostriamo loro come possiamo riuscirci grazie alla forza di tiraggio.

Kevin:
Direi che possiamo contare su parecchi riferimenti e sull’esperienza. Se hanno sempre coperto solo una certa distanza, in un dato modo, evidentemente è perché sono abituati così. Magari è un concetto che non capiscono appieno e non conoscono la scienza che sta dietro a ciò che un lubrificante di buona qualità può fare per far sì che il tiraggio arrivi così lontano. Il nostro compito è quello di istruirli, aiutarli a capire e dimostrare che è possibile farlo.

Raccontaci che tipo di strumenti utilizza TEN Group per aiutare a spiegare a chi non lo sa come si può riuscire a tirare per distanze maggiori.

James:
La scelta obbligata che proponiamo è quella di utilizzare il Pull-Planner di Polywater. Dovrebbe essere uno dei primi strumenti di pianificazione da prendere in considerazione per qualsiasi ingegnere elettrico o project manager che inizi un progetto. Fornisce tutti i dati su ciò che accade durante il tiraggio, sui punti in cui i carichi laterali potrebbero essere più elevati o dove le tensioni di tiraggio sono più forti.

Dal punto di vista progettuale, consente agli ingegneri di valutare possibili modifiche al progetto. Porta a farsi domande come: “C’è un percorso diverso che potrei seguire? Devo aumentare il raggio di curvatura per rendere questa curva un po’ più dolce?”

Per noi è sicuramente lo strumento da cui partire. Vedere la dimostrazione della la simulazione del tiraggio è fantastico. Da lì si capisce cos’è un cavo, cos’è la guaina e si fanno tutte le considerazioni su quanto pesa il rullo e quanta forza è necessaria per farlo muovere. È uno strumento fantastico per le risposte che dà. Parte del lavoro di ingegneria che solitamente veniva gestito con i fogli di calcolo, le formule e i calcoli personali, viene trasformato in un output grafico gradevole, facile da usare e che fornisce all’utente i risultati finali in un report che può condividere.

Contenuti connessi: Hawaiian Electrical Company (HECO) e il Pearl Harbor Cable Pull

Abbiamo lavorato molto con i clienti sul fronte contrattuale, quando dovevano inviare le offerte. Riportano al cliente il piano di tiraggio corredato dei calcoli. Possono mostrare come appare il tiraggio, cosa si può ottenere utilizzando un lubrificante specifico e quanto può essere bassa la tensione di installazione.

Dal lato del cliente, e dall’altra parte della conversazione c’è un tecnico dell’affidabilità. Che dice: “Se riuscite a installarlo a 800 kg invece che a due tonnellate, assolutamente sì!” È proprio quello che vogliamo. Se dal tratto di tiraggio togliamo una scatola di giunzione, togliamo dal sistema solo un altro potenziale punto di errore.

Già, è proprio questo che dà maggiori possibilità di successo. In definitiva, il software Pull-Planner per noi è lo strumento principe a cui ricorrere, e lo è diventato anche per i nostri clienti. È ampiamente utilizzato negli ambienti dell’ingegneria elettrica in Australia. Aggiunge un valore enorme per noi e per i clienti.

Mi fa molto piacere sapere che Pull-Planner è uno strumento eccellente per il processo di pianificazione del tiraggio dei cavi. Ci puoi dire in che modo Pull-Planner può aiutare gli ingegneri una volta completato il tiraggio?

Kevin:
Alla fin fine, il cliente vuole sapere quando il progetto sarà completato, quand’è che metteremo a punto il piano di attuazione e quand’è che gli daremo tutti i calcoli per portare a termine il lavoro. Vorremmo però avere qualche informazione da chi lavora sul campo su come è andata. Quindi daremo un’altra occhiata al Pull-Planner e vedremo se è andata esattamente come previsto. Con tutte queste informazioni, non solo possiamo valutare se le cose sono andate come previsto oppure no, ma possiamo anche utilizzare quei dati per il tiraggio successivo.

Charlie:
Questo è uno dei grandi vantaggi dell’utilizzo di Pull-Planner. Il software è dotato di una funzionalità che consente all’utente di acquisire un calcolo retrospettivo del COF. Questi sono i dati del coefficiente di attrito effettivo sul campo. Può quindi essere utilizzato per le successive installazioni di cavi. Consente semplicemente di stimare e calcolare in modo più preciso quali saranno le tensioni nelle future installazioni di cavi che utilizzano gli stessi materiali e le stesse condizioni.

Contenuti connessi: I dati di Polywater® aiutano a prevedere il coefficiente di attrito nella trazione del cavo

James:
Riteniamo che l’acquisizione dei dati sia un fattore determinante per i nostri ingegneri. Molti di questi lavori richiedono una specifica registrazione dei dati. Il lavoro non finisce quando il cavo è stato inserito nel condotto. C’è bisogno di capire anche quali forze sono state applicate a quel cavo durante l’installazione. Per i clienti è importante registrare i dati, anche dal punto di vista della gestione patrimoniale. Se mai si verificasse un guasto a un giunto, verrebbero avviate indagini approfondite e loro vorrebbero avere accesso a tali informazioni. L’aspetto positivo di Pull-Planner è che queste informazioni sono disponibili in anticipo ed è quindi possibile effettuare una stima. Poi, quando ci si trova sul campo, si verifica se è tutto vero. Di solito è così! Si allinea molto bene. Si ottiene quel coefficiente di attrito basato sul campo e i dati di quel tiraggio del cavo. Questi dati possono quindi essere utilizzati per un lavoro futuro oppure applicati immediatamente al lavoro attuale, in base alle ulteriori operazioni di tiraggio dei cavi che potrebbero venire svolte il giorno stesso o il successivo.

Kevin:
Per ottenere i dati dall’estrazione effettiva, le macchine che effettuano l’estrazione possono essere dotate di un registratore che documenta il tiraggio. Durante le curve, la tensione è elevata e l’apparecchiatura trasmette le informazioni. Potrebbe bastare un semplice dinamometro per assicurarsi che la tensione non superi il valore massimo. In genere, però, nei lavori più grandi si registrano tutti i dati.

Il dinamometro, la registrazione dei dati, il Pull-Planner. Tutti questi elementi forniscono dati reali raccolti sul campo che possono essere analizzati, esaminati e migliorati. In un certo senso, il processo di tiraggio dei cavi diventa un processo di miglioramento continuo.

James:
Per molti anni, i cavi venivano tirati da scavatrici o a mano, senza alcun controllo e nessuna comprensione delle forze a cui erano sottoposti. Dal punto di vista dell’affidabilità, è probabile che per il primo anno quei cavi abbiano retto. Ma dopo 10 anni, potrebbe essere proprio questa la ragione per cui quel cavo non funziona più. Diventa quindi una sfida di gestione patrimoniale molto costosa da affrontare. Oggigiorno, avere a disposizione questi dati è una vera svolta. Prevediamo un futuro in cui sicuramente avremo argani elettrici che registreranno tramite rilevatori all’estremità del cavo e saranno in grado di mappare il percorso di un condotto o di una canalina. Si riusciranno a conoscere le forze applicate, quando e dove, grazie alle marcature temporali e alla geolocalizzazione. è questa la direzione che sta prendendo il settore, verso quei dati per gli ingegneri che progrediscono.

Bene, parliamo del futuro: quali sono le tendenze attuali che influenzeranno il futuro del tiraggio dei cavi?

James:
Al momento, un aspetto importante riguarda il rinforzo del sistema. Ci rendiamo conto che tutti vogliono ottenere di più dalle proprie reti. Sembra che la frequenza degli eventi meteorologici estremi stia aumentando e che le anomalie si stiano avvicinando alla normalità. È veramente necessario predisporre una rete che sia in grado di reggere alcuni di questi scenari peggiori. Riteniamo che i sigillanti per condotti siano un elemento importante per raggiungere questo obiettivo.

Dal punto di vista del tiraggio dei cavi, prevediamo che l’avvento dei verricelli elettrici ci potrà dare un controllo più fine sulla variabilità delle tensioni di tiraggio e, come ho detto prima, anche la capacità di acquisire dati in modo più dettagliato.

Una delle grandi tendenze a cui stiamo assistendo ora è l’installazione di impianti solari ed eolici. Anche l’Australia, come il Nord America, sta dando una grande spinta alle energie rinnovabili. Tutti questi parchi solari comportano dei cablaggi e la relativa installazione. E c’è sicuramente anche l’elemento di rafforzamento del sistema, che si tratti di sigillare un palo di risalita che fuoriesce dal terreno per impedire l’ingresso dell’acqua o di sigillare altri elementi del sistema.

Polywater: Bene, è stato molto istruttivo. Grazie per aver condiviso con noi i vostri pensieri e le vostre intuizioni. E grazie per il vostro tempo.

Un logo con testo nero che dice "Ten: The Energy Network" (Ten: la rete dell'energia) con spirali rosse che circondano il testo. A destra, una casella di testo recita "The Energy Network (TEN) è stata fondata a Brisbane, in Australia, nel 1998 con la visione di offrire prodotti di qualità al settore elettrico. Oggi, l'azienda è cresciuta fino a diventare leader nella fornitura di utensili di qualità e attrezzature edili per il più ampio settore energetico. Grazie alle strutture di stoccaggio e assistenza dislocate in tutta l'Australia, TEN offre una soluzione completa di utensili e attrezzature alla clientela che opera nei mercati dell'energia e dell'alimentazione elettrica, dell'estrazione mineraria, del petrolio e del gas, delle comunicazioni, delle ferrovie e delle infrastrutture civili.

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